LA DONNA DEL TERZO MILLENNIO TRA FARINE E INDIVIDUALITA’

Domenica 24 marzo in occasione dell’evento “Mani in pasta: Farine grezze per palati raffinati” abbiamo avuto l’occasione di definire il ruolo della donna del 3° millennio. Essa deve acquisire la consapevolezza di sé, la fiducia in sé stessa e riappropriarsi del proprio ruolo passando attraverso l’autonomia, l’indipendenza per arrivare all’individualità. Ma ciò  deve anche passare attraverso il cibo per la famiglia.

Cibo che non deve essere sinonimo di riempimento di pance,per non avere discussioni, soprattutto con i figli che, bombardati dai media tendono a prediligere cibi ci scarsa qualità oltre che a essere dannosi per la salute, ma per dare amore attraverso il cibo sano, curato. Tutto questo comporta un rischio, quello di non sentirsi accettati . Infatti noi tendiamo a pensare di essere accettati per quello che facciamo e non per quello che siamo. Dobbiamo invece essere accettati per ciò che siamo e non il contrario.

La donna autonoma, che da valore a se stessa, va al di là degli stereotipi che vengono proposti dalla società e dai media. La merendina non sana gratifica il figlio  e ci fa sentire una mamma migliore, ciò che ignoriamo è però che la merendina crea nei giovani soggetti iperattività e dipendenza da zuccheri,quindi, preparare una sana merenda con sane farine antiche è il vero atto d’amore.

Veniamo quindi al discorso farine che il nostro nutrizionista ci ha illustrato approfonditamente e scrupolosamente.

Il dottore ha affrontato un discorso delicato : la farina onnipresente nelle nostre cucine e ricette, purtroppo poche di noi sanno scegliere una farina buona e salutare.

La classica farina 00 è una “polvere” di grano, priva di tutte quelle parti nutrienti del chicco dorato, ricca in amido( che rende di più alla lavorazione) e che permette una lunga conservazione, ma soprattutto dannosa perchè il nostro corpo la trasforma in zuccheri in modo molto veloce aumentando il picco glicemico.

Se sappiamo scegliere una buona farina , i tipi 1 o 2 o completamente integrali, provenienti da mulini tradizionali e artigianali e non industriali, il picco glicemico non si alzerà in modo esponenziale, e soprattutto potremmo beneficiare di quelle parti del germe di grano che vengono escluse sistematicamente nelle farine industriali, sostanze come le proteine e le fibre.

A volte in buona fede pensiamo di mangiare sano perchè questo è il messaggio che ci viene lanciato ma bisogna sapere che le paste integrali industriali sono fatte con farina 00 alla quale aggiungono della cruschella quindi assolutamente non ci fanno un beneficio ma cambiamo solo il colore della pasta!

E’ quindi importante scegliere le nostre farine in base al mulino,alla provenienza del grano e alla lavorazione, preferendo farine di tipo 1 o 2 oppure integrali, farine di farro e farine di segale. Certo la lavorazione è più difficile ma il risultato sia in sapore che in salute è molto ma molto meglio.

Parlando di carboidrati abbiamo anche scoperto che tutte le verdure contengono dei carboidrati chi in maggiore chi in minore quantità è quindi sempre importante considerare questo fatto quando si vuole mangiare un piatto di pasta o un pezzetto di pane.

Alla fine di tutto questo discorso le nostre amiche ci hanno dato una dimostrazione pratica di come i cibi vengono buoni anche usando farine sconosciute, abbiamo assaggiato pasta, pizze e pani semplicemente fantastici, biscotti super favolosi senza zuccheri e creme di cioccolato sublimi…..

Un occhio alla tradizione amorevole di cucinare per i nostri cari ma sempre proiettati verso il futuro!

Questo é small!!

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